Laban era uno dei “fedelissimi”: così io e Cristina nel 1996 chiamavamo i ragazzi sempre presenti alla missione (in Kenya) per partecipare ai giochi che proponevamo durante le vacanze scolastiche e che poi si attardavano con noi per un’ultima chiacchiera, per cercare di capirci e conoscerci nonostante l’ostacolo della lingua